Perchè contattare una psicoterapeuta online
Se vi state chiedendo di cosa si tratti, la prima risposta banale che mi viene da darvi è che consiste in un colloquio che avviene tra due persone attraverso l’uso di un dispositivo elettronico di cui entrambi dispongono, tale per cui entrambi possono inviare e ricevere il contenuto di un’informazione attraverso la rete.
Sia che si tratti di sole parole scritte (chat o e-mail), di una telefonata mediante scambio unicamente vocale o di poter accedere anche al visione tra i due mediante webcam, in tutti questi casi si può parlare di psicoterapia online.
Ovviamente lo scambio comunicativo prevede i contenuti classici di una terapia vis a vis e i due interlocutori hanno il ruolo di paziente da un lato e terapeuta dall’altro.
La terapia online può assumere quindi la connotazione di diverse forme. Seguendo gli esempi sopracitati si definiscono rispettivamente email-therapy, chat-therapy o videotherapy.
Terapia online: “cambiano le regole del gioco”
La differenza sta nel canale utilizzato e nella possibilità o meno di ricevere e rispondere in un tempo immediato (modalità sincrona o asincrona).
Indifferentemente dalla tipologia di psicoterapia online, la prima grossa differenza rispetto alla modalità “vecchio stile”, sta nelle regole del gioco.
Paziente e terapeuta dovranno stabilire non più solo data ed ora dell’appuntamento all’indirizzo dello studio del terapeuta, ma dovranno accordarsi sullo strumento da utilizzare (solo testo, solo audio o audio e video) specificando attraverso quale piattaforma, programma o applicazione.
Essendo ormai strumenti che adoperiamo all’ordine del giorno, la differenza è appena percettibile. E’ più facile a farsi di quanto si pensi.
Sin qui la psicoterapia online è stata definita come un’altra forma di terapia che si avvale di strumenti diversi.
Come nell’immaginario comune l’analisi vede il paziente sedere sdraiato sul lettino, e la psicoterapia cognitiva lo vede seduto dall’altro lato della scrivania del terapeuta, anche nella psicoterapia online cambia il setting.
Psicoterapia online: le differenze con la psicoterapia tradizionale
Ciò implica innanzi tutto un’accortezza alla preparazione del setting.
Se lo studio è curato dal terapeuta, la terapia on line richiede che anche il paziente si prepari alla seduta.
Significa che i due protagonisti della terapia si accertano che la tecnologia sia ben funzionante (il più possibile quantomeno): la connessione, il computer (tablet o smartphone), la webcam, il microfono e le casse audio.
Oltre a questo, nel caso della videotherapy è bene accertarsi che la visione dell’immagine sia la migliore possibile.
Quindi che il viso sia ben posizionato rispetto alla webcam, che quest’ultima sia ferma per poter evitare l’effetto marea e che la luminosità sia idonea all’immagine (ad esempio che la finestra sia laterale rispetto alla webcam).
Importante è inoltre che il paziente possa godere di uno spazio privato, ove la seduta possa garantire la privacy del paziente, non leggibile, ascoltabile od origliabile da altri e che non possa essere interrotta dall’ingresso in stanza di figure terze.
Luoghi comuni: dubbi sul fare psicoterapia a distanza
Di fatto, nello specifico del fare psicoterapia, i dubbi o luoghi comuni più diffusi, riguardano la possibile perdita di qualità della seduta.
Mi riferirò di seguito alla differenza tra videoterapia e terapia tradizionale.
Non pensate si tratti di un luogo comune per i soli possibili clienti, alcuni colleghi hanno la stessa riserva.
Se è vero che la comunicazione non verbale offre molte informazioni, quanti segnali vengono persi nella terapia on line?
Mi verrebbe da chiedere come facciano i colleghi ciechi. Fortunatamente l’essere umano è dotato di un’elevata capacità di adattamento.
Questo comporta il poter affinare al meglio i sensi che normalmente sottovalutiamo (l’udito nello specifico) così come l’attenzione a dettagli che abitualmente non cogliamo a livello consapevole in quanto già appagati da altri.
Faccio un esempio: se in studio colgo un aumento di tensione nel paziente notando le gambe irrequiete o il giochicchiare delle mani; è pur vero che la parte superiore del busto mi può fornire la stessa osservazione attraverso un irrigidimento delle spalle, un lieve indietreggiamento del busto, lo sguardo che diviene meno mobile, la parlata che si arresta per un momento, l’eloquio che rallenta o si fa più veloce, così come la scelta delle parole da parte del paziente si fa più attenta e magari odo in sottofondo lo struscio del filo degli auricolari sulle gambe.
Psicoterapeuta online: un nuovo modo di fare terapia
Fare terapia on line è semplicemente un modo diverso di fare terapia, ove terapeuta e paziente si adattano ad alcuni cambiamenti delle regole del gioco nel nuovo setting.
Il terapeuta può quindi affinare l’attenzione su altri aspetti mentre il paziente può, dal canto suo, aumentare la propria abilità di riconoscere i propri cambiamenti emotivi per poterli riferire al terapeuta in quello che è tipico del fare terapia: l’essere un processo collaborativo.
A tal proposito, vero è che la collaborazione terapeuta-paziente è un progresso della relazione terapeutica, che si sviluppa nel corso della terapia.
Altro luogo comune riguarda dunque la difficoltà di instaurare una buona relazione ed alleanza terapeutica.
Per questo motivo un pensiero condiviso tra colleghi, nonché vecchia linea guida dell’Ordine degli Psicologi per la terapia online, è che prima di iniziare un percorso di sedute “digitali” sia sempre bene svolgere alcuni colloqui vis a vis.
Posto che non sempre ciò è possibile – rimando sempre all’esempio di italiani residenti all’estero – alcuni studi mostrano come esista una tipologia di pazienti che, al contrario, nell’intraprendere un percorso di psicoterapia sono agevolati da un primo contatto online.
Possibili spiegazioni riguardano il sentirsi in un ambiente protetto nell’essere a casa propria e dietro uno schermo, il non dover uscire di casa ed esporsi al contatto con altri o trovarsi in situazioni che normalmente stressano l’individuo, lo stare lontani dal possibile giudizio nell’essere visto entrare in uno studio di consulenza psicologica e il poter avere un primo contatto per poter sperimentare il minor grado di imbarazzo o ansia.
Allo stesso modo permette di comprendere se il professionista comprende il proprio malessere risparmiando, mal che vada, il tempo per lo spostamento logistico.
Sembra che in persone timide o ansiose sia proprio la modalità online a permettere poi il fruire appieno di una psicoterapia face to face.
L’indicazione di un primo colloquio vis a vis indicato dall’Ordine Nazionale degli Psicologi è infatti venuta meno.
Efficacia della psicoterapia a distanza
La domanda che nell’ultimo decennio si pone è se la terapia online sia o meno efficace. Un numero sempre maggiore di studi in merito si sta diffondendo.
Tra questi alcuni mostrano una pari se non maggior efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale online in casi di pazienti depressi a breve termine e maggiore a lungo (Birgit & coll, 2013; Baumeister, Reichler, Munzinger & Lin, 2014), ansiosi (Klein & Richards, 2001), con disturbi alimentari (Robinson & Serfaty, 2001), disturbi post-traumatici da stress e in casi di lutto (Lange, van de Ven, Schrieken, 2001) o problematiche di coppia (Jedlicka e Jennings, 2001).
Dallo studio di Birgit emerge un ulteriore vantaggio dell’uso della tecnologia in psicoterapia: la possibilità di inviare materiale utile al paziente che può rileggere quanto svolto in seduta e mantenere un filo rosso tra di esse.
Da quello di Hallgren e coll (2013) emerge una predilezione per la psicoterapia online da parte dei pazienti più giovani.
L’alleanza terapeutica risulta secondo questo studio invariata tra la modalità on e off line (stesso risultato riscontrato da altri studi: Thompson, 2016).
Apolinario-Hagen et al (2015) passando in rassegna diversi studi che analizzavano l’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale online (Arnberg, Linton, Hultcrantz, Heintz & Jonsson, 2014; Barak, Hen, Boniel-Nissim & Shapira, 2008; Bee et al., 2008; Hedman, Ljótsson & Lindefors, 2012) coglieva come i pazienti ottenessero effetti terapeutici significativi.
Simile rassegna venne svolta nel 2018 da Victor & coll che, al contrario riscontravano come l’intervento vis a vis ottenga risultati migliori rispetto alla terapia online. Va specificato come la tipologia di intervento on line può fare la differenza.
Le tipologie asincrone infatti riscontrano tassi di drop out (abbandono della terapia) maggiori.
Sembra che l’impossibilità del paziente di ricevere un feedback immediato ai contenuti riportati (via mail o chat) lo porti ad essere poco soddisfatto del percorso.
Benefici psicoterapia online
Nella rassegna degli studi ad opera di Thompson (2016) l’efficacia della terapia online considera non solo i benefici in termini di riduzione del sintomo o malessere presentato, ma anche la qualità della relazione e la valutazione dell’esperienza di una terapia on line da parte sia del terapeuta che del paziente.
Intanto conferma pari soddisfazione in termini di efficacia sui sintomi (anche con effetti più duraturi) e qualità della relazione rispetto al vis a vis.
Per quanto concerne la percezione del percorso on line sembra che i pazienti che ne hanno usufruito siano nel complesso soddisfatti, avendo percepito da parte del terapeuta un buon livello di comprensione ed empatia, una buona capacità di cogliere i segnali non verbali, cui si aggiungono la comodità e la sensazione di sicurezza nel poter essere ricevuti nel proprio spazio mantenendo una qualità soddisfacente dello scambio comunicativo.
Nel complesso si può concludere che i benefici e l’efficacia sono di gran lunga superiori e più promettenti rispetto alle riserve circa la fruizione di un percorso di cura psicologica online.
Detto ciò esistono casi in cui questa modalità non è idonea né consigliabile.
Quando è bene prediligere un intervento faccia a faccia rispetto alla modalità online?
Studi dimostrano innanzi tutto come nei casi in cui il paziente prediliga la modalità tradizionale non trarrà beneficio da un percorso on line.
Se non piace è meglio non farlo. Se si hanno riserve e si è indecisi, potrebbe invece valere la pena fare un tentativo.
Altro fattore riguarda il quadro clinico del paziente. Non sempre infatti è idoneo.
Quando il paziente soffre di una problematica grave, ha pensieri suicidari, comportamenti autolesivi, disturbi psicotici o soffre di un grave disturbo della personalità la terapia on line non è praticabile.
Posto che si tratta di una valutazione accurata a carico del terapeuta, per rigor di esaustività sottolineiamo qui come l’ostacolo sia rappresentato dall’impossibilità di poter avere contatti diretti con famigliari o istituti sanitari; accortezze che per contesto e situazione non sarebbero possibili se necessarie.
Allo stesso modo non è consigliabile ove la conoscenza ed il contatto con la realtà del contesto ambientale del paziente da parte del terapeuta è necessario sin da subito.
Sta al clinico chiedersi quindi se, per lo specifico paziente, la terapia on line può essere idonea, con quale efficacia, con quali accortezze per tutelare lui e il percorso terapeutico.
Si tratta dunque di uno strumento ad uso responsabile e professionale del terapeuta e che ha il dovere di contestualizzarlo.
Banale infine ma da considerare è la valutazione della qualità dei propri dispositivi.
Se questi non garantiscono una buon funzionamento e la connessione non è stabile è meglio evitare di richiedere una consulenza online per poi ritrovarsi con battute di arresto che potrebbero facilmente irritare o lasciare in sospeso la fruizione delle informazioni.
Lo stesso vale per il luogo in cui ci si connette: è necessario sia un luogo tranquillo e riservato, ove persone terze non possano disturbare.
Psicoterapeuta Online: i vantaggi dalla terapia a distanza
Senza dubbio la terapia via web aumenta l’accessibilità al sostegno psicologico per tutti quei pazienti che:
- hanno una mobilità limitata per problematiche fisiche che ostacolano il raggiungimento di uno studio e per i quali occorrerebbe chiedere supporto a terzi negli spostamenti
- vivono in luoghi in cui il servizio psicologico non è a portata di mano e dovrebbero percorrere lunghe distanze per poterne usufruire
- hanno problematiche di tipo orario per motivi lavorativi, ad esempio per chi è sottoposto a frequenti trasferte che potrebbe impedire una continuità del percorso psicoterapico
- vivono all’estero e non possono accedere ad un servizio psicologico in madrelingua
- hanno il timore di essere stigmatizzati nell’accedere a determinati servizi
- si trovano a dover interrompere momentaneamente un percorso già avviato per interventi medici e successivo percorso riabilitativo
Come accedere alla Psicoterapia online
Puoi richiedere un appuntamento contattando la psicoterapeuta mediante il pulsante “richiedi informazioni” alla fine della pagina.
Indicando mail e numero telefonico la terapeuta ti contatterà entro 24 ore per concordare data e ora del colloquio e/o rispondere ad eventuali richieste di informazioni.
Si anticipa inoltre che:
il colloquio per una consulenza online sarà effettuato previo pagamento dell’incontro e dell’accettazione del consenso informato (come previsto dall’Ordine Nazionale degli Psicologi).
É possibile solo per persone maggiorenni
Bibliografia
Apolinario-Hagen J.A. And Tasseit S. , Access to Psychotherapy in the Era of Web 2.0 – New Media, Old Inequalities?. International Journal of Health Professions, Volume 2, Issue 2, 04 Dec 2015
Birgit K., Grey N., Wild J., Nussebeck F.W., Stott R., Hackmann A., Clarck D.M., Ehlers A. Cognitive Change Predicts Symptom Reduction With Cognitive Therapy for Posttraumatic Stress Disorder. Journal of Consulting and Clinical Psychology , 2013
Baumeister H., Reichler L., Munzinger M. & Lin J. The impact of guidance on Internet-based mental health interventions — A systematic review”, Internet Interventions, Volume 1, Issue 4, October 2014, Pages 205-215
Klein B. and Richards J.C., “A brief interent-based treatment for panic disorder”, Behavioural and Cognitive Psychotherapy, Volume 29, Issue 1, January 2001, pp. 113-117
Robinson, P. H., & Serfaty, M. A. (2001). The use of e-mail in the identification of bulimia nervosa and its treatment. European Eating Disorders Review, 9(3), 182–193
Lange A, van de Ven J-P, Schrieken B (2001), Interapy: Treatment of Post-traumatic Stress via the Internet”. Cognitive Behaviour Therapy 32(3):110-24, February 2003
Jedlicka, D., & Jennings, G. Marital therapy on the Internet. Journal of Technology in Counseling, 2, 1–15, 2001
Thompson R. B. Psychology at a Distance: Examining the Efficacy of Online Therapy. Portland State University, 2016.
Victor P., Krug I., Vehoff C., Lyons N and Willutzki U. Strengths-based CBT: Internet-Based Versus Face-to-Face Therapy in A Randomized Controlled Trial. Journal of Depression and Anxiety, Volume 7, Issue 2, 2018